"Perché ho scelto questo titolo? Intanto è un titolo che mi è stato ispirato attraverso un sogno, così come alcuni capitoli del libro stesso, ed è comunque un titolo che mi ispirava, in quanto il dolore è parte del nostro essere, esso si crea attraverso la nostra mente per merito delle emozioni che si vivono. Fin tanto che rimane e permane sul corpo mentale ed emozionale, procura tormento e dolore alla nostra anima al nostro essere, che non riesce a sentirsi libero, leggiadro, ma schiavo del proprio dolore. Erroneamente si pensa che ignorarlo sia il modo migliore per superare ogni dolore, ogni trappola, ogni schiavitù, e quindi ci si adopera con strategie di distrazione quotidiana, impegnandoci su più fronti ,nel lavoro, nel sociale, tra le mura di casa, pur di non fermarci e di non permettere al dolore emotivo e mentale di parlarci, altre volte quando questo echeggia troppo dentro di noi impedendoci anche di dormire esprimendo al massimo la propria voce attraverso stati emozionali terribili, allora si ricorre al sedativo per azzittirlo, convincendoci in tal modo di ritornare a vivere serenamente la nostra quotidianità. Ma invece non è così."