Anticapitalismo imperfetto (L')

Riferimento: 9788879533423

Editore: Kaos
Autore: Galli Giorgio
Collana: Libertaria
In commercio dal: 23 Novembre 2020
Pagine: 180 p., Libro in brossura
EAN: 9788879533423
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Descrizione

Questo libro tratta della critica al capitalismo, a livello sistemico e nell'ambito italiano, dei suoi risultati e dei suoi limiti. Questi ultimi motivano il titolo di anticapitalismo imperfetto, che richiama anche il titolo del mio libro del 1966 Il bipartitismo imperfetto, dove precisavo: «La critica più sistematica e più seria alla democrazia parlamentare, che è una democrazia rappresentativa e che può anche essere definita borghese per le sue origini e per il tipo di società nella quale si è sviluppata, è quella formulata dal pensiero marxista. Questa critica si sostanzia nell'asserzione che il carattere di classe della società capitalistica, il fatto che i mezzi di produzione e di scambio siano di proprietà, o gestiti o controllati solo da un gruppo sociale determinato, e non dall'intera collettività, colloca tutti gli altri gruppi in una posizione di inferiorità. L'eguaglianza giuridica non corrisponde a una situazione di pariteticità in fatto di potere decisionale. Questo giudizio, nelle sue linee fondamentali, rimane esatto». Ma, a metà dello scorso secolo, il marxismo non consisteva solo in quell'asserzione, relativa alla società capitalistica. Si dicevano ispirate e orientate dal pensiero marxista altre società, come l'Urss e la Cina, che sostenevano di aver superato la fase capitalistica e di essere alle prese con la costruzione del socialismo, in vista del comunismo, mentre personalità e correnti di pensiero che pure si richiamavano al marxismo negavano quest'altra asserzione. A mezzo secolo di distanza, la situazione socio-culturale è completamente diversa. La Russia ha accantonato il marxismo. Vi rimane fedele il partito comunista cinese (col semi-satellite nord-coreano), che definisce il continental State imperiale di cui è al governo un «capitalismo armonioso», preludio del socialismo. [...] Il fatto è che, in sole due generazioni, il pensiero marxista, dominante in un terzo del pianeta e impegnato a costruire il socialismo, si è ridotto, salvo che in Cina, a essere appannaggio di piccolissimi gruppi politici e di pochi singoli studiosi, confermato come analisi economica del capitalismo, ma privo di conseguenze appunto politiche nel mondo globalizzato delle multinazionali... (Giorgio Galli)