Natura e creatura

Riferimento: 9788871869575

Editore: Moretti & Vitali
Autore: Borghi Claudio
Collana: Fabula
In commercio dal: 07 Novembre 2025
Pagine: 104 p., Libro in brossura
EAN: 9788871869575
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Descrizione

Claudio Borghi ci sorprende con questo suo nuovo libro per la capacità di affrontare - nei modi tesi e problematici di chi ben conosce i fondamenti epistemologici di ogni ricerca - i grandi temi della filosofia classica e le decisive scoperte della microfisica e dell'astrofisica contemporanea entro una prospettiva poetica. Il libro è diviso in tre sezioni che vanno a costituire un vero e proprio trittico intitolato Natura e creatura. E già i titoli di queste tre sezioni - Ricognizione e miracolo, Vicenda degli enti e Germe attuale (quest'ultima in prosa) - fanno intuire la portata teorica e poetica del lavoro. Ma al poemetto centrale della raccolta si aggiunge anche una chiusa intitolata Origine e vertigine, che svela l'intreccio di indagine scientifica e di dimensione esistenziale in cui l'intero libro consiste: un attraversamento delle vicende umane in cui l'indagine scientifica si permea di pathos, il motivo dell'infinità si intreccia con quello della finitudine. Borghi non sente discontinuità tra fisica e poesia, che percepisce nella loro unità originaria: la poesia è abitata da una musica che è già nell'universo, da una forza emotiva che è la stessa da cui nacque e si sviluppò il cosmo che conosciamo. Con gli strumenti della scienza e la tensione immaginativa insita da sempre nell'animo umano, e sulla suggestione del grande modello lucreziano, così come delle intuizioni cosmologiche dei possenti dialoghi italiani di Giordano Bruno, Borghi entra nei misteri della luce, del tempo, della materia, alternando sezioni più teoriche e argomentate a improvvisi slarghi immaginativi. Emblematici, per la potenza di pensiero e di visione che esprimono, i versi in cui va a concludersi l'opera: «l'io è una candela che appare accesa, l'ombra totale copre l'illusione della percezione e il tempo pare un sogno di corvi nella mente sola, ambra di fiori, nulla di cori». (Giancarlo Pontiggia)