«zoologia» di Aristotele e la sua ricezione dall'età ellenistica e romana alle c

Riferimento: 9788867418350

Editore: Pisa University Press
Autore: Sassi M. M. (cur.); Coda E. (cur.); Feola G. (cur.)
Collana: Greco, arabo, latino. Le vie del sapere
In commercio dal: 01 Febbraio 2018
Pagine: 315 p., Libro in brossura
EAN: 9788867418350
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Descrizione

Dopo la morte di Aristotele la sua opera zoologica sembra occupare un posto marginale nella tradizione filosofica greco-romana, mentre conosce straordinaria fortuna nell'ambito della cultura generale (per esempio nella letteratura paradossografica e in quella fisiognomica, o in Plinio il Vecchio). Sembra venir meno in ogni caso il progetto aristotelico di uno studio teorico e sistematico degli animali, che in apparenza rinasce solo nel XIII secolo con Alberto Magno. I saggi riuniti in questo volume dimostrano che la storia non è così semplice. E anzi possibile disegnare una linea di ricezione in cui momenti e spazi innegabili di discontinuità (che si spiega nel pensiero greco con il mutare dell'agenda filosofica, evidente per esempio in area neoplatonica) procedono paralleli a un filo di continuità (solidissimo certo nel mondo arabo, ma già tenuto ben teso a Roma da Galeno) che di ratto congiunge Aristotele, attraverso l'opera di traduzione di Michele Scoto, all'età di Alberto Magno.